Titolo?

“C’è qualcosa di terribilmente attraente a Pra Martino. Un certo je ne sais quoi che lo rende un luogo magico.Deve esserci. Perché nel bene e nel male, il colle ha sempre esercitato un grande fascino.”

Il suo periodo più luminoso è iniziato sul finire degli anni Trenta: quella zona rurale e inaccessibile, popolata soprattutto da leggende e briganti, diventò emblema di modernità. Il senatore Giovanni Agnelli se ne innamorò e fece costruire uno dopo l’altro – l’albergo, le colonie, le bergerie, il belvedere e infine un campo di tiro al piattello all’avanguardia. Decenni di incuria e decine di progetti mai realizzati hanno portato all’abbandono.

Per riportare alla luce gli antichi fasti si è pensato di ripristinare una struttura alberghiera rispettosa della storia dell’immobile ma reinterpretata con criteri contemporanei. Memoria, identità e luogo diventano un tutt’uno inscindibile nella creazione del progetto. I ricordi da condurre e custodire nel tempo vengono cristallizzati attraverso l’uso dei mattoni di vetro che avvolgono parte del basamento, svelando e proteggendo il passato. Una teca semitrasparente che crea un giardino all’ aperto sul terrazzo del primo piano. L’edificio si trova immerso alla natura e allo stesso tempo si protegge creando uno spazio introverso e mistico che cerca ti mantenere vive le storie e i racconti del passato.