Abbiamo interpretato la gara come un omaggio all’artista, architetto, fumettista e illustratore rumeno Saul Steinberg (1914-1999). Oggi, cercare di immaginare il futuro suscita preoccupazione, per l’impatto catastrofico della civiltà sull’ambiente e sul clima globale. Le premesse del progetto sono l’immagine di un prossimo futuro connotato da una gestione difficile, con i rifiuti che si accumulano a dismisura; i cittadini di Manhattan chiedono l’abbandono dell’atteggiamento “not in my back yard” e affrontano la propria responsabilità di prendere la decisione di gestire lo smaltimento dei rifiuti all’interno, entro i limiti dell’isola. Una trasformazione radicale, culturale e tecnologica, in grado di rivoluzionare il bilancio energetico, di sviluppare un orizzonte diverso e di aprirsi ad un nuovo stile di vita.” Quindi, la popolazione esce dalla città, andando ad abitare i sobborghi; New York diventa energeticamente autosufficiente sfruttando i rifiuti come risorsa energetica; un nuovo paesaggio di dolci colline inghiotte gli edifici, come i dispositivi di smaltimento e trasformazione dei rifiuti; i grattacieli vengono abbandonati; solo la parte principale degli edifici, la parte superiore, emerge dal livello del suolo diventando monumento.